martedì 27 settembre 2016

La recensione: "Rughe" di Paco Roca


Inizia oggi la collaborazione di Nerd Hub con La Taverna del Recensore. Primo Appuntamento: RUGHE di Paco Roca. 


"Emilio, un anziano direttore di banca affetto dal morbo di Alzheimer, è ricoverato dalla sua famiglia in una residenza per la terza età. In questo ambiente, egli apprende come convivere con i suoi nuovi compagni e con gli infermieri che li accudiscono, cercando di non sprofondare in una morbosa routine quotidiana. La lotta contro la malattia è sorretta dalla volontà di mantenere la sua memoria e di evitare di essere portato all'ultimo piano, quello del non ritorno. La mancanza di memoria, dai ricordi alle cose più semplici, come il saper mangiare o il vestirsi, la mancanza di contatto con la realtà, il disagio dei famigliari e dei pazienti nei confronti della malattia, sono descritti con un misto di umorismo e commozione."



"Rughe" di Paco Roca è indubbiamente una delle migliori grapich novel che io abbia mai letto. Il termine che mi balza subito in mente per descriverla con una sola parola è agrodolce. "Rughe" è agrodolce. 

Questa grapich novel ha il potere narrativo di raccontare la vecchiaia sotto un punto di vista assolutamente nuovo, originale e senza fronzoli, senza giustificazioni o filtri. Ti mostra la vecchiaia per quello che è realmente. Questo fumetto racconta la storia di Emilio, un ex direttore di banca che non si arrende alla sua situazione. Non si vuole arrendere alla patologia che gli viene diagnosticata: l'Alzheimer. Inizia allora una vera e propria lotta contro il progressivo peggiorare della malattia nella quale lo aiuteranno i compagni della casa di riposo: primo fra tutti Miguel. Anche lui in cura lì, compagno di stanza di Emilio, fa di tutto per assisterlo anche nei compiti quotidiani come vestirsi o ricordarsi le cose basilari. Emilio, proprio come si può osservare nella copertina, perde le sue memorie giorno dopo giorno, proprio come fotografia ingiallite che volano via: crede di dover ancora andare a lavorare, non si ricorda come si chiamano certi oggetti, anche quelli che usa ogni giorno come la sua cravatta, e non si ricorda quasi mai dove ha lasciato i suoi averi. 

La casa di riposo è ricca di personaggi unici: il già citato Miguel, Juan, un ex conduttore radiofonico che dal tanto parlare ha consumato tutte le parole e ripete tutto ciò che sente, la signora Sole che crede di essere stata dimenticata dai figli e cerca sempre un telefono per poterli chiamare, Antonia una dolce nonnina che più di tutti comprende e accetta la sua situazione di anziana, in modo positivo e tenero, Renato che indossa sempre una tuta da ginnastica e porta al collo la medaglia di bronzo vinta nei campionati nazionali di atletica del 1953, Carmelina che non sta mai sola perché teme di essere rapita dai marziani e tanti altri ancora! 


Il pensionato è un luogo a se stante, scandito da orari ben precisi e in cui il tempo è l'opposto di quello all'esterno: i pasti sono i momenti importanti, mentre i tempi morti sono quelli fra un pasto e l'altro. 

Ma Emilio non vuole arrendersi a questa situazione e Miguel neppure, anzi, è proprio quest'ultimo a trovare più degradante la sua anzianità. Non ha figli, non ha parenti ed è completamente solo. Non ha mai amato nessuno, eppure trova in Emilio una persona di cui prendersi cura, proprio come fa Dolores con il marito Modesto, anch'esso malato di Alzheimer di uno stato più avanzato rispetto a quello del protagonista. Anche perché la tragedia vera, peggio ancora della morte, è finire al piano superiore, dove vivono gli assistiti, coloro che non sono più capaci di occuparsi della propria persona e hanno bisogno di assistenza per demenza senile, malattie mentali, vecchiaia e altro. Ma è lì che sono detinati a finire tutti quanti. Compreso Emilio. 

Ma combatterà fino a che gli sarà possibile per non perire alla sua situazione e non vivere gli ultimi anni che gli restano come un "assistito".

"Rughe" di Paco Roca racconta con un misto di umorismo e commozione ciò che è la vecchiaia vissuta dai protagonisti, da coloro che combattono contro di essa giorno dopo giorno, spesso abbandonati dalla famiglia, reputati un peso per la società, visti come palle al piede. Lo stile dei disegni è molto particolare, non propriamente realistico ma più cartonesco, nello stile tipico di Roca, singolare ma molto piacevole. 

Consiglio a chiunque di leggere e rileggere più volte quella che è a mio avviso, una delle opere a fumetti più belle che esistano e che conferma il fatto che Paco Roca sia un maestro assoluto della nona arte.

"Rughe" di Paco Roca. 7,99€

96 pagine.

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