mercoledì 20 luglio 2016

30 anni di Holly e Benji. Sì sei un vecchio



Holly e Benji o meglio Captain Tsubasa nasce dalle matite di Yochi Takahashi nel lontano 1981 e diventa quasi subito un anime lungo ben 128 episodi spalmati nell'arco di 3 anni. Nel 1986 sbarca per la prima volta nel nostro bel paese, il paese del pallone per eccellenza (per quanto ne dicano gli inglesi!) e si impone subito come uno dei cartoni animati più popolari del tempo. 


Ancora oggi, grazie alle infinite repliche televisive, Holly e Benji gode di un incredibile seguito, tanto da essere entrato ormai nel nostro parlare comune. Chi di voi non ha mai paragonato una distanza con il campo da calcio di Holly (qui ci mettono 4 minuti!) o citato almeno una volta nella vita la catapulta infernale dei gemelli Derrick?  

Vediamo allora di festeggiare degnamente questi 30 anni con alcune curiosità sulla serie. 


BENJI ERA DAVVERO COSI' IMPORTANTE? 
Il titolo giapponese Captain Tsubasa non fa riferimento a Benji Price (Genzo Wakabayashi) perché? Semplice, perché l'adattamento italiano ha di fatto lavorato solo sui primi episodi per dare il titolo alla serie, non tenendo conto che nel corso della storia, Benji viene quasi relegato in secondo piano e utilizzato solo raramente. Sarà per questo che i francesi hanno intolato Holly e Benji in Holly e Tom. 

LA SIGLA

Che c'entra Lupin III con Holly. C'entra c'entra. In Spagna la sigla di Holly e Benji è cantata sulla nostra seconda sigla di Lupin III. Perché? Perché Telecinco, di proprietà di Mediaset deteneva i diritti di sfruttamento. Ascoltatevi la sigla postata qua sopra e preparatevi ad un momento di confusione. 

UNA PEZZENTERIA IMPORTANTE

Visto che Holly e Benji stava macinando soldoni, perché non cavalcarne l'onda? eh...perchè? Boh. Seguendo la moda tutta italiana di infilare i parenti un po' ovunque l'adattamento italiano decise di trasformare Rudy il protagonista di questo pezzente cartone in un giocatore del Saint Francis, squadra precedente di Benji, cosa che non era assolutamente vera, un po' come fecero per Mila e Mimì spacciandole per cugine in Mila e Shiro

NE VOGLIO UNA!
Se vi capita di passare dalle parti di Tokyo (cioè a chi non capita?!) non dimenticate di fermarmi dalle parti di Yotsugi nel quartiere di Katsushika Ku e divertitevi a cercare tutte e 8 le statue dedicate ai personaggi della serie. 

MARK LENDERS E' UN GOBBO

Diciamocelo. Il personaggio più fico della serie era lui, er coatto. Mark Lenders. Capello birichino, sguardo da "cazzo vuoi ti lamo!" maglietta arrotolata sulle spalle e ignoranza violenta, tanta ignoranza violenta. Non tutti sanno che alla fine della serie World Youth il buon Mark viene ingaggiato da una squadra italiana, la Juventus. TITOLONI DI TUTTO SPORT! 

MA QUANTO *AZZO ERA LUNGO? 
Il chilometrico campo in salita di Holly e Benji. Quante volte ne abbiamo parlato con gli amici e i compagni di scuola? Pffff! La realtà però è un altra e ci colpisce in viso come un maglio. Il campo era un normalissimo campo da calcio, la lunghezza deriva solo da un'esigenza produttiva. Per andare in contro alle difficoltà produttive legate alle animazioni degli spazi venne utilizzato un metodo prospettico basato sulle curve (vi ho persi?) che permetteva di non dover ridisegnare tutti giocatori contemporaneamente. 

GIAPPONESI E CALCIO
In giappone negli anni 80 non se lo cacava nessuno di striscio il calcio. Gli sport più seguiti erano il Baseball e il Kendo. Il motivo di tale popolarità improvvisa venne dall'aver ospitato nel 1979 i campionati di calcio giovanili under 20. Takahashi prese ispirazione da questo evento per il suo manga. 



Come sempre, se vi piace sta roba, fatemelo sapere nei commenti e condividendo per i sociacosi e per l'internet tutto.

Ci annusiamo! 








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